In questi tempi di grande dolore e sofferenza dovuti alla pandemia del Covid 19, quante volte abbiamo alzato gli occhi al cielo dicendo: Mio Dio vieni in aiuto dell’umanità e mostra ancora una volta la tua infinita potenza, immaginiamo che Dio dica: va bene, farò questo piacere all’umanità tanto che mi hanno chiesto; e farebbe davvero sparire il virus e così il virus scompare della circolazione e addio maschere, gel e distanza sociale; e domani tutti noi felici e contenti torniamo alla normalità, ma, vi invito a riflettere bene, alla normalità che: delle cose anormali, delle persone che litigano, delle persone soffrendo, di persone ferendosi mutuamente, di persone insultandosi, di famiglie che si distruggono a vicenda senza condividere, senza amare, senza perdonare, senza capire, senza aiutare, senza servire; per questo vogliamo tornare alla normalità? che non torniamo, per continuare a fare una vita così è meglio non tornare; perché se il dolore, la sofferenza e le morti che abbiamo sofferto a causa della pandemia non ci hanno insegnato, non ci sarà nulla che ci insegne e ci faccia riflettere. 

Gesù ci dona il suo spirito ma perché, pieni di Lui, possiamo essere diversi, chi non ha saputo amare nella gioia non potrà mai amare nel dolore e nella sofferenza; Chi non ha compreso la grandezza della vita quando è sana, non potrà mai capirà il dolore e la angoscia di una malattia, di un letto e di un ospedale. 

Per questo, cari fratelli e sorelle, ciò che Dio ci offre con questa sofferenza e gran dolore è qualcosa di più grande; Il Signore ci dice: avrai la vita perché io vivo in te, se vivi nel mio Spirito, spirito di verità, Lui ci farà vedere quanto siamo meravigliosamente grandi perché siamo figli di Dio, perché portiamo l’essere più nobile nel nostro essere, perché il Padre è in te perché io sono in te e perché tu sei in me. 

Questo meraviglioso gioco di parole che usa San Giovanni è per farci capire che dobbiamo vivere nella comunione dell’amore, che non è una novità, lo hanno sempre detto i Vangeli ed è una cosa che si ripete fin dall’Antico Testamento, ma Gesù nel vangelo di Giovanni ci conduce alla pienezza di quel amore, che si manifesta nelle opere. 

Quanti desiderano ardentemente tornare alla normalità, ma di quale normalità stiamo parlando? alla normalità di tornare a vivere nel peccato, nell’ingiustizia, nell’immoralità, se questo è normale è meglio restare nell’anormale. Se il tuo desiderio di tornare alla normalità è per continuare nella tua vita mediocre e di visi, stai meglio nell’anomalia. Se vuoi essere anormale davanti agli occhi del mondo, benvenuta sia la normalità. Ricordiamoci che per san Giovanni il mondo è sinonimo di male, sinonimo di peccato, mentre lo Spirito è sinonimo di Dio di ciò che va contro il male di questo mondo. 

Se si tratta di lottare per vivere da veri figli di Dio, sarebbe meglio restare nell’anormalità, nell’anormalità di quelli che forse oggi non abbiamo la libertà di andare e fare quello che vogliamo, anche se ci sono persone irresponsabili che continuano a fare quello che vogliono. Anormalità di quelle persone che non hanno la libertà di andare dove vogliamo ma che possono sentirsi libere di cuore e d’anima per poter fare bene le cose, preferisco l’anormalità, perché nella normalità vivevo in un ritmo così accelerato che non mi rendevo conto del male che facevo a me stesso, ai miei simili e alla natura. 

La realtà ci dice che la nostra vita era tropo agitata e lo stavamo facendo come qualcosa normale, corre di là corre di qua, molte volte neppure sapendo dove e perché, per molte persone la normalità è vivere schiavi dei vizi, del tradimento e della mediocrità; svegliarsi presto per continuare in un rito sfrenato a lottare per avere, per avere e così vivendo come un vero schiavo del consumismo che soffoca e uccide la nostra società. 

Molte volte pensiamo che vivere con l’immenso desiderio di avere e potere sia normale e dimentichiamo che essere normali è qualcosa di completamente diverso, dimentichiamo che essere normali è respirare, è sentirsi vivi, che essere normale è sentire la presenza dell’altro, la presenza del fratello della sorella, delle persone cara che purtroppo oggi a causa della pandemia non possiamo abbracciare, non posiamo sentire vicini fisicamente ma fortunatamente ci stiamo accorgendo quanto vale quella persona, quanto quella persona era necessaria ed importante per noi nella nostra vita; rendersi conto che non si tratta di accumulare cose, fama e denaro, che non si tratta di dare ai propri figli tutto quello che chiedono, ma che la cosa più importante è dare loro amore, rendersi conto che hanno bisogno della tua compagnia e della tua vicinanza; Hanno bisogno di te, per abbracciarti anche se non dai loro soldi e cose materiali, quello che vogliono è poter condividere il meraviglioso dono della vita con te. 

Ritornare alla normalità! per continuare in una vita senza senso? Per che? Che senso ha? Signore, se un giorno dobbiamo tornare a riguadagnare cose che abbiamo perso e che ci piacciono tanto, che sia per tornare alle cose buone che hai messo in noi, Signore, che questo ritornare sia, ritornare a te, per essere pieni del tuo Spirito per darci conto ed essere sicuri che anche se la vita è così difficile e problematica, noi abbiamo il nostro difensore, abbiamo il tuo Spirito Santo che è quello che illumina il nostro intelletto, il nostro cuore, la nostra mente, che è ciò che ci muove e ci mette in azione per fare le cose bene e sapere che non siamo soli in questo mondo. 

Forse gli anziani, i malati al letto di un ospedale i carcerati potranno dire: e sì, ma io sono qui, solo, triste e abbandonato. Ma ti dico che non è così, ricorda tutte le persone che ti aiutano e pensano a te, ricorda chi fa la spessa per te e la lascia alla porta di casa tua, di chi prepara il cibo per te, ricorda i medici gli infermieri che si prendono cura di te, ricorda il sacerdote che prega per te, tutto questo perché Cristo ti ha promesso che non ti lascerà solo, triste e abbandonato, perché hai i tuoi amici, vicini e parenti che sebbene non possano vederti, toccarti e abbracciarti, lasciano le cose disinfettate alla porta per proteggerti e hanno cura di te per non contagiarti. Perché hai la comunità che ti pensa e hai i sacerdoti che non smettono mai di pregare per te, proprio perché non ti trovi da solo da sola, perché non ti perdi d’animo, perché la tua fede non venga a meno, perché non ti senta sfinire ne morire quando c’è un Dio che ci dice che siamo ancora vivi e avere la ferma speranza che tutto questo terribile incubo passerà. 

Sì, Signore, che passi, si, che finisca; ma lasciandoci il suo spirito nella nostra vita, per poter essere migliori e cosi poter avere una vita migliore nel domani, per far sì che, quando non saremo più davvero, perché abbiamo lasciato questo mondo, che dopo 50 anni, 80, 100, o dopo 1000 anni, possano dire: che meraviglia, come è cambiata l’umanità, come sono cambiati i cristiani dopo quella pandemia del 2020, perché hanno scoperto il valore eterno de la vita, perché quando hanno capito che tutto era sbagliato, hanno aperto gli occhi e hanno trovato un Dio infinitamente buono e misericordioso. 

Ecco perché non vogliamo tornare alle stesse cose, vogliamo contemplare il volto di Dio amore e che non ci manchi mai nella nostra vita e che il Signore, il redentore e liberatore sia il centro della nostra vita. V’invito oggi ad aprire i vostri cuori ad accettare la parola del Signore quando ci dice: Non ti lascerò mai e anche se il mondo non mi vede perché vive senza Dio, tu che vivi in ​​Dio e nel suo amore mi vedrai, perché io sarò in te e il padre sarà in te. Questo tempo di gran dolore e sofferenza è opportuno è il tempo giusto per sentire la presenza del nostro Dio nella nostra vita, Dio che è Padre e Madre allo stesso tempo, per farci sentire che in questo mondo non siamo soli, siamo sempre in compagnia della Santissima Trinità: Padre, Figlio ed Spirito Santo. Così sia. Amen!